venerdì 28 ottobre 2016

La libreria che vorrei

“Buongiorno” dice il libraio dal bancone
“Buongiorno” rispondo e mi dirigo verso la saletta di lettura.
Un divanetto occupato e uno libero, anche una delle poltrone è libera. Andata per la poltrona, penso mentre la raggiungo e mi accomodo.
Apro lo zainetto e prendo l’ebook reader, accendo, rete della libreria trovata.
- vuoi aprire la pagina delle novità? - Chiede il pop up.
“Massì, vediamo le novità mentre decido.” clicco sul sì e si apre una pagina con un elenco di novità su una colonna e alcuni libri sotto la colonna dei consigli del libraio.
“Ok, sono troppi. Prenotiamo un caffè e una consulenza intanto che sfoglio le cose.”
Le novità sono tante, come sempre, alcune anche poco interessanti.
Non arrivo a vederle tutte che uno dei librai arriva con il caffè, profumo stupendo.
“Ecco il caffè, bisogno di un consiglio?” Chiede sedendosi di fianco.
“Ho bisogno sì. Ho guardato i libri proposti ma non so. Non mi sono sembrati interessanti. Non sono nel mood per i primi due e gli altri li ho già letti.”
Il libraio tira fuori il suo tablet, spippotta un poco sul video e mi mostra tre titoli, un fantasy e due thriller.
“Ecco, ho dato una occhiata agli ultimi acquisti e direi che questo fantasy è proprio in linea con loro. Ma, visto che non sono dei fantasy comuni ma delle belle storie sword & sorcery con misteri e indagini, ho pensato che potevano interessarti anche un paio di thriller, non sono fantasy proprio per niente ma sono storie intriganti e non troppo machiavelliche.”
Osservo i titoli, il fantasy lo conosco ma non l’ho letto. Diciamo pure che è preso. Gli altri due, boh, non sono convinto. “Il fantasy lo voglio di sicuro, gli altri due non saprei, non sono molto il mio genere. Dici che sono belli?” Chiedo dubbioso.
“A me sono piaciuti, le recensioni sono buone e tutta quella solfa. Però la cosa più semplice è che te ne leggi un paio di capitoli, ti scarico la preview nel tuo archivio e quando hai voglia gli dai una occhiata. Il fantasy te lo aggiungo?” Mi chiede.
“Il fantasy sì, sicuro. I thriller ora do una occhiata e ti dico prima di andare via.”
“Fai con comodo, non c’è fretta, sono nel tuo archivio. Se hai bisogno chiama.” Dice alzandosi per andare a aiutare altri.
Leggo i due thriller, uno è molto bello, mi incuriosisce, l’altro proprio no, il protagonista è antipatico.
Due ore, sono riuscito a leggere per due ore senza neppure accorgermene. Meglio che vada a casa o ci dormo qui.
Mi alzo e vado al banco “ciao. Bello il primo thriller, me lo sono scaricato. Grazie. Devo pagarti i due libri e il caffè.” Dico mentre passo il cellulare sul sensore di pagamento..
“Fatto. Grazie mille. Sono contento ti sia piaciuto il thriller. Buona lettura questa notte.” Dice il libraio ridendo.
“Già, chi va a dormire ora? Ora vado a casa, mangio e poi mi butto sul letto e finisco il libro che voglio sapere chi è il colpevole. E domani qualcuno lavorerà con gli occhi rossi. Buona serata.”
Esco.
L’aria fresca della sera mi fa venire fame.
Kebab, birra e libro.
Serata perfetta.




Un racconto brevissimo (538 parole) scritto a seguito di una breve discussione sulle librerie e il loro ruolo oggi.
Si fa tanto parlare delle librerie che chiudono e ci si dimentica di interrogarsi sul perché chiudono.
Sento persone che professano grande dispiacere per la chiusura di questa o quella libreria e poi, scavando un poco, loro non ci hanno mai messo piede.
Sento persone dire che la colpa è dei resi, che i librai non sono veri imprenditori e non vogliono correre rischi e poi facendo due conti la percentuale di guadagno sui libri è ridicola, al minimo errore fallisci senza speranza.
Sento persone dire che le case editrici dovrebbero lavorare direttamente con le librerie così che ci sia più margine di guadagno per tutti, poi fai due conti sul costo della distribuzione, sul tempo necessario per gestire i rapporti e ti rendi conto che il costo sarebbe improponibile.
Sento tutti dire che le librerie devono trovare nuovi modi di proporsi e poi alla fine dei conti tutti propongono quello che le librerie fanno dal 1800.

Possibile che nessuno voglia dire quello che serve veramente?

Se entro in libreria non voglio perdere il mio tempo in mezzo a centinaia di articoli di cancelleria.
Se entro in libreria non voglio ordinare il libro e sperare che arrivi fra qualche mese, voglio uscire con il libro in mano.
Se entro in libreria voglio vedere il libro che cerco, sfogliarlo e soppesarlo… sì, anche in digitale. E normalmente, tranne i best sellers, non posso farlo perché non c’è.

Eppure oggi tutto questo sarebbe perfettamente fattibile.
La tecnologia esiste almeno dal 2005, anche in Italia.
La struttura esiste, la rete internet, e non è un problema di lentezza perché i libri pesano poco, non sono film in alta definizione.
I costi di setup (l’investimento iniziale) non sono proibitivi, sono qualche migliaia di euro ma è un investimento fatto da un imprenditore che deve guardare al futuro. Se una azienda non è in grado di investire per il suo futuro tanto vale che chiuda.

Quello raccontato sopra è esattamente quello che le librerie devono diventare per poter sopravvivere.
Le altre strade sono già state percorse e si sono rivelate fallimentari.

Questi i miei 2 centesimi, voi cosa ne pensate?

4 commenti:

  1. Molto bello il racconto e molto veritiere le tue osservazioni anche io la penso come te, le librerie dovrebbero essere un incrocio tra la libreria vera e propria e una biblioteca con magari una zona relax dove stare tranquilli per poter fare quello che più ci piace cioè leggere e questo anche con il digitale.
    Trovo anche io che ci sono tante librerie che si ostinano a rimanere nel 18 secolo mentre siamo al 21 con tutte le tecnologie possibili e immaginabili, se si volessero adeguare i mezzi ci sarebbero e penso ne gioverebbero molto anche loro.

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  2. Grazie
    Infatti hai ragione

    Se entro in un luogo che sembra un bazar, non accogliente e pieno di cianfrusaglie allora voglio anche il prezzo minore possibile.
    Se entro in un luogo accogliente, gradevole, dove vengo trattato bene il prezzo non è più un problema.

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  3. Ciao Max.

    La verità è che il mondo digitale sta minando fortemente l'economica locale a favore dei giganti.
    Perché devo perdere tempo ad andare in un'agenzia viaggi quando posso farmi tutto da solo, seduto in casa? Perché devo andare in un negozio di dischi se posso scaricarmeli comodamente (magari piratando) oppure ascoltarmi quello che mi va tramite spotify? E, allo stesso modo, perché dovrei andare in libreria per consultare dei file che posso sfogliare e scaricare da casa?
    Tu suggerisci: per il servizio di un libraio consapevole e attento. Ma, per quanto possa essere bravo, non sarà mai aggiornato su tutto. Meglio allora spulciarmi e le notizie le recensioni sul Web, no?
    Tutto ciò va in favore delle multinazionali e contro il lavoro dei singoli.

    Forse, però, non si può andare contro la storia e hai ragione tu: i bottegai devono adattarsi o morire.
    Allora, se proprio devo aggiungere qualcosa alla tua visione della libreria ideale, un'idea potrebbe essere la possibilità di socializzare con altri lettori: magari angoli di discussione (suddivisi per genere?) in cui, chi si siede si dichiara aperto a parlare con gli altri.

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  4. Hai ragione Angelo quando dici che l'economia digitale è a favore dei giganti, è nella sua natura.
    Ma esistono nicchie che non potranno mai essere coperte dai giganti.
    Non a caso nel mio raccontucolo il libraio propone qualcosa di nuovo, quale sistema automatico può farlo?
    Le economie di scala devono essere appannaggio dei giganti.
    Noi piccoli dobbiamo coprire le nicchie (quelle di eccellenza, quelle particolari, quelle interessanti per pochi)
    Cosa importa se il libraio non è informato su tutto? E' informato su di me, capisce quando voglio parlare e quando voglio essere lasciato in pace, questa è la cosa fondamentale.
    Non si può andare contro l'evoluzione ci si può solo e ci si deve adattare. E francamente lo trovo giusto.

    Se una libreria ha gli spazi necessari potrebbe bene creare degli angoli tematici e sarebbe una meraviglia.
    Quale servizio web potrebbe permettertelo?

    le librerie, IMVHO, non sono più i luoghi di acquisto dei libri per eccellenza, sono luoghi di nicchia, sono luoghi segreti e misteriosi, luoghi avventurosi.
    Finché saranno dei magazzini di cianfrusaglie non potranno mostrare i loro veri tesori.

    Ma ci vuole tanto coraggio e parecchia fortuna.

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