domenica 24 febbraio 2013

Cosa fa un coach per scrittori e autori?

Un coach ha come scopo ultimo quello di permettere allo scrittore di trovare gli strumenti ideali per il suo lavoro ed i suoi obiettivi.

Ma la domanda resta: cosa fa un coach per uno scrittore?

Sinteticamente lavora al suo fianco per evitargli di perdere tempo e commettere errori già conosciuti e risolti, nella sua strada verso il miglioramento e la creazione.

E ancora non è stata data risposta alla domanda.



Il normale approccio iniziale consiste nel “chiacchierare” con lo scrittore per capire quali sono le motivazioni, gli scopi, gli obiettivi, le passioni e, da questa anamnesi iniziale capire dove realmente si trovano i blocchi e le difficoltà.

Individuati i primi elementi si cercherà di potenziare quelli che sono i punti di forza e definire con precisione i punti deboli.

Come nelle migliori strategie i punti deboli devono essere affrontati con coraggio e determinazione (qualsiasi cosa significhi) ma non con incoscienza (e di questo sono un esperto), si trova quindi il modo di spezzettare le difficoltà in parti confrontabili con maggiore facilità.

Ogni limite, ogni blocco, ogni difficoltà può essere affrontata e vinta se la si divide in parti e si trova il modo per rendere i propri limiti una forza


Ma come si ottiene questo?

Non dirò mai che è facile perché non lo è, ogni lavoro ben fatto alla sua conclusione sembra semplice, ovvio e immediato e si capisce quanto è stato difficile proprio da questo.

Il percorso dello scrittore per raggiungere un livello professionale più elevato, è difficile, costellato di errori e vicoli ciechi. Compito del coach è rendere tale percorso un poco meno causale. MI piacerebbe renderlo facile ma non lo sarà, ci saranno meno vicoli ciechi, meno prove fatte a caso solo perché l'idea letta su internet sembra buona e via dicendo.


Quali sono quindi gli strumenti che lo scrittore ottiene durante il coaching?

Potrei dire che sono innumerevoli e che non è possibile definirli a priori ma non è esattamente vero.

Ovviamente è impossibile dire a priori quali saranno gli esatti strumenti che il singolo scrittore dovrà usare, farò alcuni esempi specifici in un altro articolo, però la tipologia è facilmente individuabile:

Una mancanza di volontà potrebbe essere aggirata con delle nuove abitudini.

Una mancanza di creatività potrà essere aggirata con fonti alternative.

Una mancanza di ordine potrà essere aggirata con l'impostazione di un metodo di lavoro.

Una mancanza di organizzazione potrà essere aggirata con schemi e strutture studiati appositamente.

E via dicendo.


Come vedete non vi è alcun segreto, anzi l'esatto contrario, ogni tecnica, ogni metodo è ben conosciuto e documentato, la differenza fra applicarli da soli o con un coach è la precisione con cui il coach può individuare le tecniche corrette e gli errori che si possono evitare grazie a ciò.


Spero che questo articolo vi sia d'aiuto nel capire l'utilità del coaching.

Ovviamente sono a vostra disposizione per rispondere ad ogni vostra domanda o dubbio.

Usate la pagina dei contatti in alto per inviarmi i vostri commenti.

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